giovedì 19 settembre 2013

Tofana di Rozes (3225m) - Scialpinismo

Metà Maggio, puntatina in Friuli, una sera a casa con i miei genitori, in realtà l'idea era arrivato venerdì di fermarmi a Udine fino a Domenica, ma proprio per quel giorno il tempo è previsto buono, ecco che arriva la proposta di Andrea: "C'è una montagna che sto tenendo d'occhio...sembra che le condizioni siano perfette" - "Ah, sì...beh volentieri: dove pensavi di andare?" ...Beh, quella montagna era la Tofana di Rozes, un nome che ad ogni alpinista evoca pensieri di ogni tipo, nella splendida cornice di Cortina e del Passo Falzarego. Niente discussioni o pensieri...ero arrivato nel Venerdì a ora di pranzo a casa dai miei genitori, sabato alle 16.30 ho la macchina carica e vado verso casa di Andrea, partiamo alla volta della Val Badia dove dormiremo, il giorno dopo dovremo fare un pezzo indietro e raggiungere in macchina il Rifugio Dibona. Domenica, sveglia presto, si parte...arriviamo al parcheggio del rifugio, subito appare chiara una cosa: che questa metà sia molto amata è lampante...a momenti non c'è posto per parcheggiare: una carovana umana con gli sci ai piedi con il nostro stesso obiettivo. Poco male, l'importante è riuscire a mettere giù la macchina e sci ai piedi iniziare a salire. Salita lunga ma appagante, senza rampanti fino all'attacco della cresta che porta al pendio finale, qui la pendenza aumenta e sotto uno strato di polvere c'è la neve ben consolidata. Arriviamo in cima quando già diverse persone hanno iniziato la discesa, siamo in tanti e guardando ancora più in giù, lontano c'è ancora gente che sale. Guadagniamo la vetta appena in tempo per goderci il panorama un paio di minuti: da lassù in particolare le 5 Torri sembrano delle tessere del domino! Poi purtroppo arriva una nuvola che abbracciata la cima, staziona lì sena non l'avrebbe più lasciata...tutto questo mentre ovunque il cielo è di un bell'azzurro terso. Vabè, non si può avere tutto! A questo punto: discesa...quest'anno è la mia 6° uscita di scialpinismo, non molto per farne una statistica, però: una discesa così bella...neve spettacolare, il pendio che forse in qualche punto arriva ai 40°, ma un piacere da scendere! Siamo giù, tempo di una birretta lasciata nella neve e si riparte...io rientro in Germania, Andrea e Umberto a Udine...quel viaggio di rientro me lo sarei ricordato bene, non solo per il ricordo di una splendida gita ma anche per le oltre 8 ore di macchina, di cui 3 abbondanti perse nel traffico tra il solito Brennero, il Fernpass e la solita A8 nel tratto Ulm-Muehlhausen...

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