sabato 8 febbraio 2014

Spigolo del Glemine (V-) - Prealpi Giulie

Non ho mai riportato questa gita fatta con Paolo, non è di certo un'impresa alpinistica, anzi..si tratta di una via immersa nel verde, che sovrasta l'abitato di Gemona del Friuli, su rocca solidissima, con difficoltà molto discontinue che tutta via arrivano a sfiorare il 5° grado nei pressi della famosa placca, famosa perchè lì la roccia è unta, anzi no...untissima!! Questa via però merita di essere raccontata perchè è nel cuore di ogni alpinista e rocciatore friulano, come la Grignetta sta a Lecco, noi abbiamo sì il gruppo Sernio-Grauzaria, ma se non si vuole andare fin là: c'è il Glemine a Gemona. Generazioni di appassionati hanno frequentato questo spigolo di calcare per imparare a muovere i primi passi nel mondo verticale, spesso con i corsi del CAI.
Io qui ci arrivo dopo due anni di arrampicata di scuola tedesca. Ma sono contentissimo di passare la mattinata qui con Paolo. Alla fine a parte il primo tiro dove lascio andare davanti lo zio, farò tutta la via da primo. Sono 3 i punti chiave della "normale" allo spigolo: un bel diedro che termina con un traverso verso sinistra sotto una parete strapiombante sul 4° grado, la infida e appoggiata placca unta sotto una paretona gialla anch'essa strapiombante dove chi se la sente arrampica sulla sinistra stando tra placca e la fessura che si crea tra questa e la parete sovrastante (5-) e un bel caminetto anch'esso con un paio di passaggi leggermente strapiombanti ma ben appigliato, valutazione 4+ credo. Il resto è facile, facile, tanto 2° e 3° grado: specie perchè l'esposizione è sempre molto contenuta (si arrampica spesso in mezzo agli alberi) e perchè la via è molto protetta e facile da proteggere ulteriormente. Quasi in cima un ultimo traverso verso destra, porta all'ultima parete, alta una trentina di metri sul 3+ dove non ci sono spit e chiodi ma solo 2 o 3 clessidre, questa è la parte più "alpinistica", dove chi sale da primo non deve avere problemi a farsi 10 metri senza protezioni, la difficoltà tecnica è bassa per chi ha confidenza, quella mentale per molti può essere maggiore delle difficoltà oggettive. Ricordo quell'ultima parete come puro divertimento, con la classica sensazione di: qui mi sento a mio agio e sicuro ma è vietato sbagliare. Purtroppo di quella gita mancano le foto in quanto non avevo la macchina fotografica, mi ne restano solo un paio fatte a Paolo con il mio datato cellulare. Va detto che ero in forma in quanto arrivavo da un bel WE in Donautal su pareti più impegnative, mentre appena un paio di giorni dopo avrei fatto la mia prima via di Comici, poi fino a Settembre basta pareti, solo (si fa per dire) alta quota.