domenica 20 settembre 2015

Spigolo Nord al Pollice delle 5 dita e traversata (IV)

Una classica che dovevo assolutamente fare: l'occasione si presenta quando con Max, il mio amico bavarese, si decide di fare qualcosa insieme in Settembre. Tra le tante proposte che spaziavano dalle Dolomiti ai Tauri passando per le Zillertaler Alpen e Silvretta, vista anche la tendenza del meteo si propende per un paio di arrampicate in Dolomiti. Max mi raggiunge la sera di Venerdì a Bolzano, Sabato mattina di buon'ora saliamo quindi al Passo Sella. Arriviamo proprio mentre i "bidoncini" che portano al Demetz iniziano muoversi. Parcheggiamo e risaliamo a piedi al Rifugio Demetz, un'oretta e ci siamo. Quindi ci portiamo all'attacco dello Spigolo Nord al Pollice, proprio poche decine di metri dietro al rifugio. Una cordata è impegnata proprio sul primo tiro, o meglio il secondo di cordata sta per partire mentre noi ci avviciniamo.
Il primo tiro tocca a me: si risale la parete all'inizio per una specie di fessura, poi è più che altro una placca con roccia molto, molto compatta. 30 metri rinviando due sole volte: e ammetto che qualcosa in più ce lo avrei anche messo ma non mi è passato niente sotto al naso che si prestasse allo scopo. Recupero Max che riparte per un lungo e facile traverso che porta dopo un centinaio di metri allo spigolo vero e proprio, a corda finita come da accordi mi stacco dalla sosta e lo seguo. Siamo per ora dietro alla cordata che ci precede (molto ma molto lentamente). Certo ora sorpassare diventa difficile perchè lo spigolo è piuttosto stretto, sì si potrebbe fare lo stesso ma decidiamo di tenere un comportamento "corretto". Notiamo più avanti ancora un'altra cordata che pure si muove molto lentamente (anzi: ancor più lentamente).
Dopo due soste sullo spigolo con attese veramente eterne all'ombra e con il piano di fare tutta la traversata decidiamo che non possiamo più permetterci di perdere altro tempo, parto per il mio tiro che secondo topografia dovrebbe avere 20 metri e poco più, raggiungo la sosta dove la cordata che ci precede è ferma e zitto zitto mi stacco dalla linea, sulla parete a destra dello spigolo, comunque su difficoltà analoghe e vado avanti, raggiungo la cordata di testa alla sosta successiva integrando in 55m due tiri. Recupero Max e ripartiamo per l'ultimo tiro, la prima cordata è rimasta davanti almeno la seconda ora la abbiamo dietro. Scambio volentieri alcune parole con tutte le persone che incontro. è bello vedere come in parete sia facile rompere il ghiaccio con un semplice "voi da dove venite?", tutto si appiattisce: si vive la stessa situazione e le persone si aprono, si conversa forse anche per scaricare un pò quella che è la giusta tensione che accompagna ogni gita su roccia. Arriviamo in cima e ci caliamo sulla sella tra pollice e indice. Qui riparto io combinando i primi due tiri per 45m fino ad una sosta su clessidra, quindi Max va avanti per il tiro che ci porta sullo spigolo ad aggirare l'indice, tiro dato come un 3+ ma ben verticale ed esposto (forse può essere che abbiamo seguito un'alta linea). Max sosta, lo raggiungo mentre vedo nella direzione opposta sopraggiungere una coppia di svizzeri, ci si saluta, ci incrociamo e io arrivo alla base dell'ultima fessura (molto bella), quella tocca Max che così arriva in cima. Poco dopo ci sono anche io.
Guardiamo l'ora: sono le 16.00 siamo tardissimo, dobbiamo darci una mossa ora che non c'è gente a completare la traversata. Quindi calzate le scarpe da avvicinamento ci muoviamo in direzione di medio, anulare e mignolo: alcuni tratti a corda corta alternano le calate, girando dietro al mignolo ometti e traccia, quindi l'ultima calata fino alla forcella delle 5 dita. Da qui giù per il ghiaione senza problemi e recuperare la traccia che scende al Passo Sella. Arriviamo alla macchina proprio all'imbrunire, verso le 19.30 contentissimi per la bella giornata: una classica in meno sulla lunga lista. Pizza a Santa Cristina, notte all'Alpe e il giorno dopo gita breve sui Cir. Un bellissimo WE di Settembre in Dolomiti.